Le piante velenose per i gatti

Quando ci prendiamo cura dei nostri animali domestici tendiamo a prendere ogni tipo di precauzioni e accorgimenti per permettere loro di vivere al meglio e sentirsi il più possibile a proprio agio e al sicuro, lontani da malattie.

C’è però un altro rischio, costituito da quelle piante velenose che, qualora entrassero in contatto con i nostri amici a quattro zampe, potrebbero risultare molto dannose. Che si tratti di arbusti da giardino, di fiori ornamentali, di alberi, oppure di  piante da interni , occorre avere sempre ben presente i pericoli celati tra fronde, rami, foglie, fiori e bacche. Vediamo insieme quali sono le piante velenose da tenere lontano da cani e gatti.

I gatti amano mordicchiare ciò che li circonda, compresi piante e fiori. Si tratta di un comportamento istintivo di scoperta dell’ambiente in cui vivono, un modo per prendere le misure con il territorio e capire quali elementi siano amici, e quali nemici, dello spazio che si occupa. Ma vi sono delle piante e dei fiori “domestici”, molto diffusi anche a livello ornamentale, che potrebbero essere pericolose per la salute dei nostri mici. Le piante ed i fiori possono essere uno “spuntino” per i nostri amici a 4 zampe ma purtroppo alcune specie vegetali possono essere molto tossiche, persino letali, e non tutti ne sono a conoscenza: purtroppo ci si limita a pensare che il nostro gatto possa rovinare le nostre piante ed i nostri fiori!!!

I casi di avvelenamento da pianta, soprattutto durante i primi mesi di vita dei nostri animali, non sono rari.

I segnali dell’intossicazione in un gatto sono numerosi. È bene fare attenzione se il micio presenta:
➜ perdita di saliva
➜ starnuti ripetuti
➜ tosse continua
➜ sintomi di soffocamento
➜ ulcere diffuse su lingua, bocca, narici.
In caso si manifesti uno di questi sintomi significa che la sostanza tossica è entrata in circolo nell’organismo del gatto ed è stata assorbita.
Non c’è tempo da perdere; occorre chiamare subito il veterinario prima che, giro di qualche ora, questi sintomi possono sfociare in altri più seri quali: conati di vomito, collasso, convulsioni, tremore, spasmi, irrigidimento. Nel frattempo tenere il gatto in un luogo caldo e tranquillo.

Non somministrate mai farmaci o sostanze varie di vostra sola iniziativa (ad es. il latte) e non cercate mai di indurre il vomito, se non conoscete la composizione del veleno ingerito, perché potreste creare problemi ancora più gravi.

E’ impossibile stilare un elenco completo di tutte le piante per loro velenose, ma bisogna sapere che alcune danno reazioni locali se ingerite, mentre altre causano problemi renali, epatici e possono coinvolgere il cuore o il sistema nervoso centrale. Ecco un elenco delle più comuni:

  • Gigli sono estremamente tossici e l’ingestione di una piccola quantità provoca gravi danni renali.
  • Bulbi di tulipani, aconito, colchico: danno un’intensa gastroenterite e possono anche coinvolgere il tessuto del cuore con disturbi cardiaci, neurologici e gastrointestinali.
  • Pothos e lo spatafillo causano, se ingeriti, gravi infiammazioni della bocca con ulcere e salivazioni.
  • Azalea, rododendro, ciclamini, agrifoglio , glicine e crisantemi se ingeriti causano gravi disturbi gastroenterici con vomito e diarrea.
  • Tasso causa gravi disturbi del sistema nervoso centrale con tremori e difficoltà respiratorie.
  • Mughetto e il ranuncolo causano abbassamento della pressione sanguigna e disorientamento. Il ranuncolo può essere pericoloso per i gatti per via della linfa contenuta in tale fiore. L’ingestione delle parti di ranuncolo apportatrici di linfa può essere causa di stomatite, dermatite, gastroenterici, insufficienza renale, incapacità di coordinazione e convulsioni. Per quanto riguarda il mughetto, tutte le parti di questo fiore, se ingerite, possono infatti essere causa di problemi che non devono assolutamente essere trascurati, come disturbi gastrointestinali ed aritmie cardiache.

. Narciso : anche il narciso, fiore stupendo e coltivato in molti giardini, risulta tossico a uomini e animali: irritazione della pelle e schiuma/bava nei casi di intossicazione lieve mentre con dosi più elevate provoca vomito, diarrea, dolori addominali e anche aritmia e difficoltà respiratorie.

. Giacinto : anche i giacinti insieme ai  vivaci e sgargianti tulipani, rientrano nel gruppo di piante tossiche per i gatti e cani: la pericolosità cresce man mano che ci si avvicina al bulbo quindi attenzione agli “scavi” in giardino. Bava, vomito e diarrea sono i consueti segni di avvelenamento, nei casi peggiori si riscontra aumento del ritmo respiratorio e cardiaco.

. Lilium: nel caso dei Lilium la tossicità cambia a seconda delle varietà e in alcuni casi, come per esempio i Tigre, Asiatic o Easter, ci troviamo di fronte a uno degli avvelenamenti più pericolosi, con grave rischio di insufficienza renale.
In caso di ingestione di queste piante velenose per i gatti, occorre portare al più presto il felino (e la pianta, per identificazione) dal veterinario, cercando di provocare vomito e somministrare carbone attivo.

. Iris: causa gravi problemi gastrointestinali come vomito e diarrea

. Dieffenbachia: molto diffusa negli appartamenti, pur non essendo mortale la Dieffenbachia provoca irritazioni alle mucose del cavo orale, nausea e vomito. L’avvelenamento da dieffenbachia provoca irritazione e intenso dolore a livello di cavo orale, edema ed infiammazione delle mucose buccali, edema della glottide, asfissia, cecità, vomito, ipersalivazione, diarrea, tremori, albuminuria, ematuria, nefrite acuta. Morte o lenta guarigione (8-15 giorni). È tossica anche per noi umani ed è quindi meglio metterla fuori dalla portata dei bambini!

. Edera: attenzione alle foglie ed ai fiori dell’edera, se questa pianta è presente nel vostro giardino in una zona a cui il vostro gatto può avere accesso. La loro ingestione può infatti provocare problemi gastroenterici. A dosi elevate può causare depressione nervosa e cardiaca. I sintomi dell’ingestione di fiori o foglie di edera sono costituiti da vomito, tremori e problemi respiratori.

.Gelsomino: un’altra pianta tipicamente presente in molti giardini, poiché coltivata in vaso, o in quanto utilizzata per la formazione di siepi. L’ingestione di ogni parte della pianta del gelsomino può essere pericolosa per i gatti e può causare mancanza di coordinazione, disturbi della vista, secchezza delle fauci, disfagia, debolezza muscolare, crisi convulsive, insufficienza respiratoria.

. Primula: persino le semplici primule, tra i fiori considerati come simboli dell’arrivo della primavera, possono rivelarsi pericolose per i gatti, se ingerite. L’ingestione delle foglie di primula o dei gambi di questo fiore può infatti essere causa di dermatite da contatto o di problemi a livello gastro-intestinale.

. Ortensia : L’ortensia è un arbusto fiorito spesso presente nei nostri giardini. Le parti della pianta considerate pericolose per i gatti si presentano in primavera ed in estate, durante il corso di tutta la fioritura della pianta. Sia i fiori che le foglie di ortensia possono infatti essere causa di vomito e di diarrea se ingeriti da parte di un gatto.

. Oleandro : l’oleandro viene classificato tra le piante da considerare pericolose per i gatti, se ingerite. L’ingestione di fiori e foglie di oleandro può essere in grado di provocare problemi gastrointestinali e depressione nervosa e cardiaca. La pericolosità dell’oleandro per i gatti deve essere estesa a tutte le parti della pianta.

. Ortica : non sottovalutiamo la presenza di piante di ortica nelle vicinanze delle nostre abitazioni, soprattutto nel caso in cui si abbia la fortuna di vivere in campagna. L’ortica non si rivela infatti irritante soltanto per noi, ma anche per i gatti e può provocare la formazione di vescicole boccali e la comparsa di vomito, tremori, dispnea e bradicardia.

. Lauroceraso : Le foglie di lauroceraso [prunus laurocerasus] contengono cianuro, perciò attenzione: Fido non deve masticarne i rami !!! Attenzione anche ai bambini!

. Stella di Natale (Euphorbia pulcherrima) :  se ingerita da parte degli animali domestici può provocarne il contatto con una linfa molto irritante per il loro apparato digerente, che può essere causa di vesciche dolorose nella bocca, accompagnate da spasmi allo stomaco. Tra i sintomi vi sono diarrea, vomito e infiammazioni della bocca, e devono essere curati tempestivamente.

. Vischio (Viscum album) : è un arbusto perenne sempreverde della famiglia delle Lorantacee che vive da parassita su diversi alberi a foglia caduca, come meli peri, pioppi, querce, ecc. Le sue radici penetrano nel legno della pianta parassitata per trarne nutrimento.
Il seme è circondato da una sostanza appiccicosa che contiene viscotossine (viscalbina, visciflavina).
L’intossicazione ha andamento stagionale per ingestione di grandi quantità di frutti nel periodo natalizio.
Le bacche attraggono molto i gatti. L’ingestione determina atassia, midriasi, salivazione, vomito, diarrea, poliuria, ipotensione, coliche e morte se non si interviene mediante trattamento sintomatico.

Al presente elenco devono ancora essere aggiunti: papavero, sambuco, vite americana ed ippocastano.

Altre piante, conosciute fin dai tempi antichi, sono note per essere curative per l’uomo, tanto da essere usate ancora oggi come principio attivo di vari farmaci. Tra queste, è tossica per gli animali la digitale [digitalis purpurea].
Uno dei mille motivi per i quali la sperimentazione sugli animali può essere una truffa a tutti gli effetti.
I risultati della sperimentazione animale NON possono essere considerati validi per l’uomo.

Attenzione anche alle piante con spine o foglie appuntite come spade… La yucca, ad esempio: le sue foglie possono danneggiare seriamente gli occhi di Fido e Micio se correndo sfiorano con il muso la pianta. Attenzione in generale alle piante succulente o “piante grasse” come vengono di solito chiamate.

Ricordiamo che anche i concimi (non parliamo degli antiparassitari e dei diserbanti, ovviamente tossici) possono essere pericolosi a causa della concentrazione di sostanze contenute in essi: queste sostanze in piccole quantità sono presenti naturalmente sia nel corpo umano che in quello degli animali (ferro, potassio, zinco etc.) ma in concentrazione sono ovviamente da evitare. Tenete le bottiglie dei concimi lontane dai vostri animali e dai bambini. Anche gli ormoni da riproduzione per le piante sono tossici, anche per gli umani, e vanno manipolati con cura, indossando guanti e… lontani da Fido e Micio, i quali potrebbero inalarne una parte (in genere sono in commercio sotto forma di polveri).

Rimedi di emergenza

C’è solo un comportamento da tenere in caso sospettiate che il vostro gatto presenti sintomi di avvelenamento da piante velenose: portarlo dal veterinario, insieme alla pianta se non siete riusciti a identificarla.
Nel periodo di attesa potete però seguire alcune linee guida per tamponare l’emergenza e cercare di far star meglio il vostro micio, eccovi alcuni consigli pratici.

  • Primo fra tutti spruzzare sulla pianta un prodotto disabituante, in modo da tenere il gatto lontano dalla pianta. Ottimo il nostro Puff disabituante gatto effetto barriera spray che è stato studiato sia per aiutare a cambiare, in breve tempo e grazie ad una azione olfattiva, le cattive abitudini del vostro gatto di sporcare in luoghi esterni quali vasi, muri, balconi, ingressi e marciapiedi, cancelli, giardini, piante, aiuole, ruote d’auto, terrazze, cantine etc. sia per tenere il micio lontano da questi luoghi.  Adatto anche in casa per proteggere pavimenti, mobili, tappeti etc. Previene la marcatura del territorio. Evita l’emissione di urina e feci negli ambienti. Genera una barriera olfattiva a lunga persistenza.” Allontana i piccioni ed altri animali”.  Il prodotto è una miscela di oli essenziali le cui fragranze sono sgradevoli al gatto. Il prodotto è innocuo per persone, animali e piante e non contiene gas propellenti, rispettando ecologicamente l’ambiente. Non macchia, non unge.

Avvertenze: non ingerire, evitare il contatto con gli occhi, nel caso sciacquare abbondantemente. Tenere fuori dalla portata dei bambini. Prodotto pericoloso per gli organismi acquatici.

Modo d’uso: Spruzzare il prodotto sulla superficie da trattare da una distanza di 30 – 40 cm circa.  Nei periodi di maggiore presenza degli animali, spruzzare il prodotto tutti i giorni.

  • Rimuovete qualsiasi parte della pianta che sia ancora in contatto con l’animale;
  • Se necessario, lavate il vostro cucciolo con acqua tiepida e un po’ di sapone a pH neutro;
  • Se non conoscete il nome della pianta, portatela con voi dal veterinario, in caso di dimensioni ragguardevoli portatene almeno una parte;
  • In caso di vomito e diarrea, cercate di prelevarne un po’ e portate anche quello dal veterinario;
  • Tenete sempre pronti i numeri di intervento delle cliniche e centri specializzati in emergenze veterinarie presenti nella vostra zona e attivi 24 ore su 24.